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Le mostre del 2024 da non perdere – I parte

Le mostre del 2024 da non perdere – I parte

Quali sono le mostre d’arte da visitare in Italia in questo 2024? Scopriamone una prima selezione!

Come ormai è divenuta consuetudine di questa rubrica, approfittiamo di questi primi giorni del 2024 per dare uno sguardo alla programmazione espositiva in Italia e scoprire quali sono le mostre d’arte più interessanti in programma per l’anno appena iniziato. Quindi, agende 2024 alla mano e pronti per segnarci gli appuntamenti artistici assolutamente da non perdere.

Steve McCurry a Pisa

Mostre 2024
Peshawar, Pakistan, 1984 ©Steve McCurry

Dal 1° gennaio 2024 al 7 aprile 2024 agli Arsenali Repubblicani si può visitare Icons, la mostra dedicata a uno dei maestri della fotografia contemporanea. Sono 90 gli scatti esposti, che riassumono la vasta produzione di Steve McCurry. Tra questi, anche alcune immagini diventate iconiche, come quella con protagonista Sharbat Gula, la ragazza afghana immortalata nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan. E poi ci sono le foto realizzate in Mongolia, Africa, Birmania, India: un vero e proprio viaggio nell’arte e intorno al mondo, che racconta la società e si apre alla molteplicità di culture diverse, dando uguale dignità a tutte.

Anselm Kiefer a Firenze

Dal 22 marzo al 21 luglio 2024, a Palazzo Strozzi, ci sarà Anselm Kiefer. Angeli caduti. Classe 1945, nato in Germania, Anselm Kiefer è uno degli artisti più importanti e versatili di oggi. La sua pratica artistica abbraccia media diversi, tra cui pittura, scultura, fotografia, xilografia, libri d’artista, installazioni e architettura. Il suo lavoro inizia negli anni Sessanta e ha segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia.

Goya e Caravaggio a Roma

Goya e Caravaggio: verità e ribellione. Questo è il titolo del progetto espositivo che dal 12 gennaio al 25 febbraio 2024 sarà visitabile ai Musei Capitolini. Si intitola “Il parasole” (El quitasol, 1777), il dipinto di Goya che dal Museo Nazionale del Prado sarà esposto all’interno della Sala Santa Petronilla. Nello stesso ambiente sarà posto a confronto “La Buona Ventura” (1597) del Caravaggio, in un dialogo silenzioso che metterà a confronto l’opera di due grandi artisti. L’obiettivo: accostare due magistrali interpreti del proprio tempo storico – rispettivamente in Spagna e in Italia –, che con la loro pittura seppero apportare una rivoluzione artistica e sociale che aprì le porte all’arte moderna.

De Nittis a Milano

Mostre 2024
Giuseppe De Nittis Pranzo a Posillipo, 1879 ca olio su tela, 109 x 173,3 cm Galleria d’Arte Moderna, Milano © Comune di Milano – tutti i diritti riservati – Galleria d’Arte Moderna, Milano

Dal 24 febbraio al 30 giugno 2024 a Palazzo Reale arriva la mostra De Nittis: Pittore della vita moderna. Novanta dipinti tra oli e pastelli provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, (Musée d’Orsay, il Petit Palais di Parigi, i Musée des Beaux-Arts di Reims e di Dunquerke, gli Uffizi di Firenze, solo per citarne alcuni), oltre allo straordinario nucleo di opere della GAM di Milano e della Pinacoteca di Barletta, intitolata al pittore. Ne esce una monografia eccezionale di uno dei grandi protagonisti che, insieme a Boldini, ha rappresentato gli italiani nella Parigi più fervente della storia dell’arte. De Nittis, con la sua produzione pittorica en plein air, ne ha raccontato la modernità: il paesaggio, la città, la folla. Un racconto espositivo esaustivo di un’opera prematuramente incompiuta per via della morte dell’artista a soli 38 anni d’età.

 

La rassegna delle mostre del 2024 da non perdere continua nel prossimo articolo!

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Simone Gasparoni

Simone Gasparoni

Classe 1995, studio Filosofia all'Università di Pisa. Allievo ortodosso di Socrate, ho sempre pensato che le parole siano roba troppo seria per abusarne (lo so, lo so, detta così sembra una scusa degna del miglior cerchiobottismo, per dirla in gergo giornalistico). Romantico per vocazione, misantropo per induzione. Attualmente, in via di riconciliazione con il genere umano attraverso la musica, l'arte, la cultura. Per ora, sembrano buone vie. Oltre che all'Unipi, potete trovarmi in giro in qualche locale o teatro a strimpellare la tastiera. O, con più probabilità, a casa mia. P.S. Ecco, l'ho già fatta troppo lunga...

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