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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

LUCY LEAVE (Barrett)

LUCY LEAVE (Barrett)

LUCY LEAVE (Barrett)

Syd Barrett – voce, chitarra
Rado Klose – chitarra
Roger Waters – basso, voce
Nick Mason – batteria

Introduzione

Comincia con questa puntata “Pink Floyd: the Band on the Wing”: un blog che ha la pretesa di seguire l’evoluzione di uno dei fenomeni più rilevanti della musica moderna, dopo i Beatles ovviamente.

Faremo questo percorso percorrendo le canzoni fin dai primordi.

Quando le linee della vita di cinque ragazzi adolescenti convergeranno in un risultato che, è proprio il caso di dirlo, supererà la somma delle parti.

Vedremo come una di queste linee, quella di Syd Barrett, si spezzerà non molto tempo dopo l’inizio della storia, e come le altre si intrecceranno poi intorno a quello che si è dimostrato il più creatico del gruppo: Roger Waters.

Cominciamo quindi il nostro viaggio annunciandone da subito la fine: non andremo oltre l’album The Final Cut. A nostro avviso: la storia dei Pink Floyd termina con quello che, appunto, è stato il taglio finale.

Vattene, quando ti chiedo di andartene, Lucy.
Ti prego, lontano da me, Lucy.
Oh, vai ragazzina
Voglio dire, trattami e fammi del male, Lucy.
Sei stata innamorata di te e del tuo fascino, Lucy.
Oh, vai ragazzina

Il brano

“Lucy leave” è un brano di Syd Barrett.

Syd scrisse questo brano dedicandolo alla fidanzata con la quale aveva un rapporto tumultuoso.

Il pezzo servì al gruppo per partecipare al Beat Contest organizzato dalla rivista Melody Maker.

Sono innamorato di te, Lucy.
Hai il mio cuore
Hai il mio cuore, oh no!
Mi fai a pezzi.
Non mi lasci andaretieni cosi ‘stretto, cosi’ strettochenon riesco a respirare
Ora Lucy se ne va, Lucy.

 

 

Registrazione e accordi

“Lucy leave” fu registrato negli studi della Decca, dove i Beatles fallirono il loro primo provino.

Il pezzo si caratterizza per l’insistenza ritmica e metrica con cui Barrett inizia ogni verso (“Leave”, “Please”, ecc.).

Dopo l’introduzione di chitarra e basso di Barrett e Waters, il brano prosegue con l’assolo a metà canzone di Klose.

 

Di seguito gli accordi nella notazione inglese:

[Intro]
| E | D | C |
| E A | E A | E A | E A |

[Verse 1]
E A E A E A E A
Le-a-ve when I ask you to leave, Lucy
E A E A E A E A
Pl-ea-se fall away from me, Lucy
E A Bb B
Oh, go, little girl

[Verse 2]
E A E A E A E A
See-eee that I’m so broken up about you, Lucy
E A E A E A E A
M-e-a-n treatin’ me and done me harm, Lucy
E A E A E A E A
B-e-e-n in love with you and your charms, Lucy
E A Bb B
Oh, go, little girl

[Verse 3]
E A E A E A E A E A
I–I-‘m in love with you, Lu-cy
G A C D E A E A
You got my heart, you got my heart, oh no
G A C D E A E A
Your tearin’ me apart, you just won’t let me go
G A C D E A E A
You hold on so tight, so tight I just can’t breathe
E G A C D B
Now Lucy leave, Lucy

[Solo]
| E A | E A | E A | E A |
| E A | E A | E A | E A |
| E A | E A | E A | E A |

[Verse 4]
E A E A E A E A
Le-a-ve when I ask you to leave, little girl
E A E A E A E A
Pl-ea-se fall away from me, little girl
E A Bb B
Yeah, go, little girl
E A E A E A E A E A E A
S-ee-ee that I’m so broke up about you, Lucy
E A E A E A E
Yeah… girl

 

Vattene, quando ti chiedo di andartene, ragazzina.
Ti prego, allontanati da me, ragazzina.
Si’! vai bambina
Seen, is (oh so) breaked about you, Lucy
Si’!
Andare.

Live e cover

Come molti dei pezzi dei primi anni dei Pink Floyd non esistono cover o versioni live di Lucy Leave.

Ci limitiamo a offrirvi un video di una delle tante cover band ispirati agli Early years del gruppo.

 

Ernesto Macchioni

Ernesto Macchioni

Il mare in tempesta fu improvvisamente colpito ai fianchi da un milione di tonnellate di olio. Fu così che venne alla luce Ernesto Macchioni in un'inaspettata giornata d'estate in pieno novembre 1961. La finestra fu finalmente aperta, Ernesto si affacciò e venne invaso da un fiume di luce e salmastro. L'infanzia la passò a cercare di capire se era meglio saper giocare a pallone o ascoltare la musica. Scelse la seconda ipotesi, senza rendersi conto di quanto si sarebbe complicato la vita. Il mare lo guardava perplesso. Faceva le scuole medie quando imparò a suonare la chitarra. Divenne amico intimo di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Lucio Battisti, cercando di scacciare l'inopportuna presenza di Claudio Baglioni. Erano amici fidati, a loro non importava se non sapevi giocare a calcio. Il mare scuoteva la testa. Alle superiori si illuse che il mondo era facile e cambiò religione diventando comunista. Bussarono alla porta di casa gli Inti-illimani e li fece entrare. (Battisti lo nascose nell'armadio). Claudio Lolli chiese "permesso" e lo fece accomodare. Pink Floyd e Genesis erano degli abitué ormai da tempo. La casa era piena di gente. Sua madre offriva da bere a tutti (ma non riuscì mai a capire cosa ci faceva quel ragazzo riccioluto rintanato fra i vestiti). Il mare aspettava. Venne l'ora provvisoria del buon senso e del "mettisufamiglia". La chitarra si era nel frattempo trasformata in un pianoforte. La casa era grande adesso e, oltre ai figli, poteva contenere anche vecchi giganti come Chet Baker e Miles Davis, lo zio Keith Jarrett e il nipotino Pat Metheny. La moglie offriva da bere a tutti, compreso Lucio Battisti che si era da tempo tolto la polvere dell'armadio di dosso. Qualcuno aveva infranto i sogni e il muro di Berlino, scoprendo che era fatto di carta come loro. Il mare si fece invadente e, stanco di aspettare, entrava anche in casa nei momenti più inopportuni. Era una folla. Quando Ernesto decise di far entrare anche Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Gabriel Fauré la situazione cominciò a farsi insostenibile. Soprattutto quando il nostro protagonista scoprì che tutti, ma proprio tutti, compreso Francesco Guccini, sapevano giocare a pallone. Era un caos indefinibile vederli giocare fra le stanze, scoprire che De Gregori poteva benissimo entrare in sintonia con Giacomo Puccini e servirgli un assist da campionato del mondo preciso sulla testa. E tutto sotto lo sferzante vento di libeccio che infuriava in tutta la casa. Il mare si godeva le partite con un braccio sulla spalla di Ernesto, in totale stato confusionale. Quando in casa entrò Wolfang Amadeus Mozart la casa scoppiò. Ernesto lo trovarono sorridente fra le macerie. Lo videro togliersi i calcinacci dalle spalle, prendere un pallone e cominciare a palleggiare (un po' impacciato a dire il vero). Qualcuno giura di aver visto Lucio Battisti, con indosso una giacca di Ernesto, allontanarsi allegramente a braccetto con Giuseppe Verdi. Il mare, un po' invecchiato, respirava adagio sulla battigia.

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